La vendita della prima casa in Italia comporta, per il venditore, il pagamento di tasse solo in specifici casi, legati soprattutto alla plusvalenza. Vediamo quali tasse possono essere applicate e in quali situazioni.
1. Tassa sulla Plusvalenza
- La vendita della prima casa non è soggetta a tassazione sulla plusvalenza (quindi non si paga alcuna imposta su eventuali guadagni) se:
- Sono trascorsi almeno 5 anni dall’acquisto dell’immobile.
- L’immobile è stato utilizzato come abitazione principale per la maggior parte del periodo di possesso, anche se venduto entro 5 anni.
- Se invece la prima casa viene venduta prima dei 5 anni dall’acquisto e non è stata usata come abitazione principale, la plusvalenza realizzata è soggetta a tassazione. In questo caso, si può scegliere:
- Imposta sostitutiva del 26% applicata direttamente dal notaio sul valore della plusvalenza.
- Tassazione ordinaria tramite aliquota IRPEF, che si applica aggiungendo la plusvalenza al reddito complessivo.
2. Imposte in Caso di Riacquisto
- Se la prima casa viene venduta prima dei 5 anni, ma il venditore si impegna a riacquistare un’altra abitazione principale entro un anno dalla vendita, può evitare la tassazione sulla plusvalenza.
- Inoltre, in caso di riacquisto, è possibile ottenere un credito d’imposta sull’imposta di registro pagata per il primo acquisto, utilizzabile per abbattere le imposte sul secondo acquisto o detraibile dalla dichiarazione dei redditi.
3. Spese Notarili e Commissioni per il Venditore
- Spese notarili: Anche se non si tratta di una vera e propria tassa, il venditore può sostenere le spese notarili per atti come la cancellazione di ipoteche o deleghe speciali.
- Commissioni per agenzie immobiliari: Se si utilizza un’agenzia immobiliare, sarà necessario pagare la commissione, che è generalmente intorno al 2-4% del prezzo di vendita.
4. Tasse del Compratore
Anche se non sono a carico del venditore, è utile sapere che il compratore della prima casa dovrà pagare:
- Imposta di registro (al 2% del valore catastale se è prima casa e l’acquisto non è soggetto a IVA).
- Oppure, se l’acquisto è da impresa e soggetto a IVA, IVA al 4%, più imposte ipotecarie e catastali.
In generale, chi vende la prima casa dopo 5 anni dall’acquisto non deve pagare tasse sulla plusvalenza, mentre se vende prima, può evitarle solo se riacquista un’altra abitazione principale entro un anno.