La cedolare secca è un regime fiscale agevolato applicabile ai redditi derivanti da contratti di locazione di immobili ad uso abitativo. Consiste in un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali (regionale e comunale), oltre a esentare dall’imposta di registro e di bollo sul contratto di locazione. Introdotta dal Decreto Legislativo n. 23/2011 (art. 3), questa modalità di tassazione agevola i proprietari riducendo il carico fiscale rispetto al regime ordinario.
Aliquota della cedolare secca
- 21% : per la maggior parte dei contratti di locazione a canone libero (4+4 anni).
- 10% : per i contratti a canone concordato, cioè locazioni a canone calmierato nei comuni ad alta densità abitativa (zona con emergenza abitativa) o per studenti universitari, come stabilito dalla Legge di Stabilità 2018 e successive proroghe.
Esempio di applicazione
Supponiamo che un proprietario affitti un appartamento a canone libero con un contratto 4+4 al prezzo di € 10.000 annui . Optando per la cedolare secca, la tassazione sarà la seguente:
- Aliquota applicabile : 21% sul canone annuo.
- Calcolo dell’imposta : Imposta cedolare secca=10.000 €×21%=2.100 €\text{Imposta cedolare secca} = 10.000 \, \text{€} \times 21\% = 2.100 \, \text{€}Imposta cedolare secca=10.000€×21%=2.100€
Scegliendo la cedolare secca:
- L’imposta da pagare sarà pari a € 2.100 .
- Il proprietario è esentato dal pagamento delle imposte di bollo e registro sul contratto di locazione.
Condizioni ed eventi
Per optare per la cedolare secca, il locatore deve:
- Informare il locatario tramite una comunicazione preventiva con raccomandata, in cui rinuncia ad aggiornamenti ISTAT del canone.
- Scegliere la cedolare secca al momento del contratto tramite il Modello RLI o, per contratti già in corso, al rinnovo annuale.
Riferimenti normativi principali
- Decreto Legislativo n. 23/2011, artt. 3 : introduzione e disciplina della cedolare secca.
- Legge di Stabilità 2018 e successivi aggiornamenti: disposizioni relative all’aliquota agevolata del 10% per i contratti a canone concordato.
Questo regime è vantaggioso per chi intende semplificare la tassazione, ma è utile fare attenzione ai limiti e alle condizioni per evitare contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.